domenica 12 dicembre 2010

REIN - E' FINITA Ep


Recensione 013: di Mr Gasperino

“E’ FINITA” E’ il titolo dell’ultimo loro lavoro discografico ed esce pubblicato su Jamendo  il 15 ottobre di quest’anno. Vi domanderete, a buon veduta, del perché abbiamo atteso tanto per recensire questo nuovo lavoro dei REIN. Il motivo và ricercato nei dati, infatti per raccontarvi di questa formazione abbiamo voluto attendere due mesi dalla loro fatica discografica per regalarvi qualche numero. Iniziamo con il dire che è il loro terzo album, anche questo come i precedenti pubblicato sotto licenza Creative Commons, indica l’importanza di certe “piattaforme” e la bontà degl’artisti che ne fanno utilizzo.
E’ giunto il momento di dare i numeri, che senza ombra di dubbio, chiariscono, senza influenzare l’opinione del lettore. In circa due mesi è stato ascoltato circa 19.200 volte ed è stato scaricato circa da 2.000 persone, giudicate un po’ voi. Di fronte alle grandi case discografiche, che si ostinano a lanciare sempre gli stessi artisti, o se ne propongono qualcuno di nuovo non nient’altro che un nuovo prodotto di laboratorio (che viene lanciato solo per arricchire le casse delle case discografiche) l’unica reale risposta è quella di progetti alternativi. La libertà che lascia queste piattaforme permettono ad ogni artista di cimentarsi con la critica più ardua da superare: la critica diretta del pubblico che li giudica o li promuove o li affonda;  dando così a tutti la possibilità di farsi conoscere.
Tornando alla recensione dell’ultimo album dei REIN inizierei con il dire che:  ascoltando quest’album è come se ci trovassimo di fronte ad un pittore che dipinge una tela dei tempi in cui vive. È come trovarsi dinanzi ad un fotografo che un click racchiude, su un pezzo di carta, un istante che non sarà mai più. Ci troviamo dinanzi ad una band che fa della canzone d’autore forma d’espressione musicale. Tutto questo sono i REIN. Ci troviamo di fronte ad un gran lavoro con ottimi arrangiamenti ed interpretazione. Questa loro terza fatica racchiude tutto quello scritto fin’ora e non solo, con questo Ep la band romana, si migliora e conferma tutto quello di buono che avevamo ascoltato nei loro precedenti lavori.
Ascoltando quest’opera, già dalla prima traccia (che presta il proprio titolo a tutto l’album), si ha l’impressione di trovarsi di fronte a qualcuno che racconta - con schiettezza il proprio tempo in cui vive. Raccogliendo tutti gli aspetti di questa società. In “È  FINITA” troviamo un legame con tutte le altre tracce di questo lavoro, una catena che unisce tutti i brani in un percorso; è la stessa catena, che si lega con i lavori precedenti. In questo album la band si consacra come realtà del nostro palcoscenico musicale, pronta per il grande pubblico: MATURITA’...
Andando avanti nell’ascolto ci imbattiamo nelle note di: “LA NOTTE E LA BENZINA” brano di rabbia e protesta, protesta di tempi non troppo lontani, protesta che sembra appartenere solo agli artisti…. LA NOTTE LA POLIZIA… LA NOTTE A CASA MIA…
Spesso ci è stato consigliato di osservare le “cose” da un altro punto di vista, ed è cosi che da “SUL TETTO” il punto di osservazione cambia completamente rendendo le cose osservate diverse. Questo brano rappresenta l’ingegno artistico di questa formazione. Fantastica interpretazione di questa band, che con un approccio semplice – alla portata di tutte le “orecchie” – descrive la realtà di una città vista dall’alto. CAPOLAVORO….
Ispirarsi ad una preghiera come l’”AVE Maria” per catturare l’attenzione, ancora una volta, sulla nostra società, sui nostri tempi moderni che sono all’insegna del consumismo; una storia da non scrivere. Consolati dalla Vergine chiediamo indietro cio’ che è nostro, riprenditi il tuo Pane quotidiano fatto di mediocrità. GENIALI….
Di fronte a tanta banalità e superficialità di quest’epoca, che non aiuta affatto progetti musicali, la risposta – i REIN – la danno nei brani “MEGALOPOLIS”, “L’ERA DEI PESCI” e “STRADE DESERTE”. Tre brani che descrivono lotte, sofferenza e ricerca della libertà. Tre ottimi brani da assaporare.
I REIN, ancora una volta, fotografano situazione dei nostri tempi e li raccontano attraverso i loro brani, ma il sentimento ad emergere questa volta è la RABBIA.  Anche questa volta la formazione non risulta affatto banale, anzi, ciò che emerge in ogni loro interpretazione è un elemento, un movimento, un idea originale come una pennellata unica su una tela, senza eccezione anche in “OLTRE LE LINEE NEMICHE”. IRRIPETIBILE…..
Nel brano che ci prestiamo ad ascoltare, chiedo di soffermarsi su due aspetti, il primo è l’arrangiamento musicale: allegro e spensierato, il secondo è il testo: importante e di spessore, questo è “HIROSHYMA TAKE AWAT”.  Da non perdere….
La traccia che chiude questo lavoro è illuminante, perché ci fa render conto che, se quest’album è stato ascoltato dall’inizio alla fine, tutti i brani sono collegati l’uno all’altro. Ci raccontano una storia, un percorso lungo fatto di lotta, di speranza e di osservazione come in “L’ERBA AI LATI DELLA STRADA”. Ciò che emergere è che ci troviamo dinanzi a chi non si sofferma all’apparenze. FATICOSO….
Posso tranquillamente affermare che questa formazione ha una struttura musicale ormai rodata ed consolidata, posso altrettanto confermare che di cose da raccontare ne hanno realmente tante. Provocatori ed ironici i REIN confermano, con questo lavoro, la bontà del progetto. Sono la dimostrazione che si può fare musica, BUONA musica, utilizzando licenze lontane da quelle tradizionali, la strada intrapresa può sembrare più ardua, ma sicuramente è più libera ed indipendente.
A te che stai leggendo resta solo una cosa da fare: scaricarli, aprirsi una buona bottiglia di vino e passare circa un’ora con della buona musica.

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