martedì 20 luglio 2010

DISTANTI - Distanti EP

 Recensione 008: Mr Renton

Il gruppo Distanti, originario di Forlì , è uno di quei gruppi difficile da catalogare o da inserire in uno scomparto alimentare, gli si potrebbe dire di essere new melodic, punk rock o non so cosa altro, suonan questo è sicuro, e non ti danno un attimo di tregua.
L’ep, intitolato come il gruppo stesso, propone un reportio di cinque canzoni, in cui una storia di perdizione, credenze, fantasie e amore emerge nelle sinapsi disturbate dalla musica dello stesso gruppo.
“Poi un'altra storia“: si comincia con la voce del capitano che avverte i passeggeri dell’aereo di un atterraggio d’emergenza, peccato che la voce non si sente e la chitarra da l’ossigeno e il basso da la giusta bassa quota, chiedendosi – quale è il nesso tra le cose - e perché sono così stranamente eccitato???.
“Forsennati“: una volta scesi dall’aereo,si cammina sull’acqua e si comincia a credere ad un cristianesimo ateistico, nessun Dio, si crede a qualcos’altro, si balla su un letto d’acqua o si corre, si fa quello che gli si va di fare, con le onde che vanno piano e veloce insieme, come un tipo di sbronza - con questo campari - che non passa mai.
“Limonare duro”: nell’essersi rincorsi e vissuti, ci si trova ad un passo dalla costa e grazie agli strumenti si comincia a steppeggiare senza restare mai fermi dal mare alla terra ferma, e pensare a quella fantastica sensazione che –con il suo amore piango lei - ed anche se triste le ama le mie urla.
”Giorni d’ansia“: dopo essere trascorso innumerevole sulla terra ferma, un giorno seduti si pensa al desiderio di tornare a pattinare sull’acqua come una volta, anche persi ma mai così tristemente fermi, urla e – fingi una strada o una direzione - sicuramente sarà meglio del resto delle cose.
“Abitacoli”: si prova a ritoccare beatitudine interiore muovendo con le gambe gli arti inferiori verso una scelta, l’abisso, il rettilineo lento o l’altura, magari –sui colli - e comunque vada bisogna sempre pensare che il sistema nervoso a risposto.
Una volta finito d'ascoltarli questo gruppo giovanissimo di cinque componenti, si potrebbero accostare a gruppi come CCCP, ma più violenti e forse come meno – c - lasciandone una come (CATTIVERIA) ed i Prozac+, ma meno antidepressivi, un misto tra celestone e quindi giusto riempimento d’aria nei polmoni e tiopentale, agendo sul sistema nervoso come dolce anestesia.

Genere: Punk/Melodico/Popolare
Etichetta: Triste

Per Saperne di più: MySpace




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